Salernitana e Benevento si troveranno, ancora una volta, una di fronte all’altra nella gara di lunedì sera allo stadio “Arechi”. Per l’occasione, abbiamo intervistato il collega avversario Fabio Tarallo, giornalista di Anteprima24, intervistato dal nostro Francesco Di Pasquale.
Il collega avversario: Fabio Tarallo
Terza giornata di campionato che si preannuncia ricca di emozioni e spettacolo. Una gara che, considerato il dato della prevendita che procede a gonfie vele, vedrà la presenza di numerosi supporter da ambo le parti. All’Arechi, nel posticipo di lunedì, sarà di scena il Benevento di Pippo Inzaghi, considerato dai più il principale candidato per la promozione diretta. Opposta alla compagine sannita, la Salernitana di mister Ventura, protagonista di un ottimo avvio di stagione, condito da due vittorie in altrettante partite. Nella consueta rubrica dedicata all’avversario di penna, tramite una diretta Facebook e Youtube, abbiamo rivolto alcune domande al collega Fabio Tarallo, giornalista di Anteprima24.
La nostra intervista a Fabio Tarallo
Ciao Fabio. Il Benevento, nelle prime due giornate, ha raccolto 4 punti. Secondo te, si inizia a vedere la mano di Inzaghi, oppure c’è ancora qualcosa da registrare negli automatismi della squadra?
«La mano di Inzaghi inizia a intravedersi, specie per quanto riguarda il cambio modulo. Nessuno si aspettava che il tecnico potesse pensare ad un Benevento formato 4-4-2, soprattutto in base alle qualità dei calciatori acquistati nell’ultima sessione di mercato. Devo dire che finora, da quel poco che si è visto, ho notato una squadra che non butta mai via il pallone e costruisce l’azione d’attacco partendo dal basso. Pochi tocchi e molto veloci, spesso larghi, che favoriscono gli esterni. Resta sempre, però, l’incognita del modulo che non convince appieno, ma è anche vero che a giocatori del genere puoi fargli fare di tutto. Inzaghi è un allenatore giovane, con tante idee e che ha bisogno di rilancio dopo un periodo buio a livello personale. A Benevento ha la possibilità di dimostrare le sue doti di allenatore, nonostante su di lui penda l’enorme responsabilità di dover competere per la promozione in Serie A».
Il Benevento, a tuo parere, è stato costruito secondo i canoni dell’allenatore, oppure gli è stato, in qualche modo, cucito addosso?
«Credo che la squadra sia stata costruita seguendo i dettami di Inzaghi. L’unico dubbio, per l’idea di calcio dell’ex bomber del Milan, è l’acquisto di Kragl, che ricopre un ruolo abbastanza particolare. Il 4-4-2 è un modulo in cui fai fatica a piazzarlo, tanto è vero che ancora non ha giocato una partita. Probabilmente, con Viola già in rosa, anche l’acquisto di Schiattarella potrebbe lasciare qualche dubbio, ma credo si sia trattato di un regalo della dirigenza, che ha scelto di mettere a disposizione del tecnico un top per la categoria. L’impressione iniziale era che il Benevento fosse stato costruito per il 3-5-2, modulo già utilizzato in passato da Inzaghi».
A proposito di acquisti. Nell’ultima sessione di mercato sono arrivati calciatori del calibro di Schiattarella, Hetemaj, Kragl e Sau. Un mercato da prima della classe…
«Questo è, senza dubbio, un mercato alla Vigorito. Dopo lo scotto dei play off persi l’anno scorso, con la finale che sembrava a portata di mano, quest’anno sono arrivati a Benevento calciatori di categoria superiore. Segnale evidente di costruzione a lungo termine, in modo da evitare gli errori commessi in passato, quando in Serie A si è dovuto ricostruire una squadra totalmente nuova, con calciatori non ancora pronti al salto di categoria».
Passiamo al derby. Come si presenta il Benevento all’appuntamento di lunedì sera all’Arechi?
«Si presenta come lo farà la Salernitana, ossia con due settimane di sosta che, di per sé, sono dannose. Probabilmente, il danno lo ha subito di più la Salernitana che veniva da due vittorie consecutive e che avrebbe potuto cavalcare l’onda dell’entusiasmo. Per il Benevento, al contrario, questa sosta può essere considerata “benedetta”, perché consentirà di recuperare alcuni calciatori infortunati come Del Pinto e Schiattarella, anche se non per il derby. Ci arriva con entusiasmo e determinazione, con la voglia di intraprendere il classico filotto di vittorie per dare un segnale importante al campionato. C’è grande rispetto per l’avversario, anche se il Benevento ha una rosa che, generalmente, dovrebbe far preoccupare gli altri. In ogni caso, ogni avversario ha le sue difficoltà, specie se si tratta di una squadra che arriva da due vittorie e con il morale a mille».
Considerato il rispetto tra le due tifoserie, che aria si respira in città?
«In città si respira un’aria tranquilla, anche se potrebbe trattarsi della classica quiete prima della tempesta. La gente, in realtà, attende con curiosità il derby. Tra le due tifoserie vige un profondo rispetto, anche per inimicizie comuni. Posso dire che c’è una leggera fibrillazione “da inizio stagione”».
Salernitana-Benevento può essere considerata la partita degli ex. Chi sarà determinante?
«Tra gli ex della Salernitana che attualmente vestono la maglia giallorossa, credo che il più determinante possa essere Massimo Coda, che sicuramente è il più conosciuto e stimato a Salerno. Probabilmente anche Improta, anche se non ha lasciato un bel ricordo di sé. Su sponda granata, se dovesse giocare, Lopez è un calciatore che può “dar fastidio”, perché mette l’anima per ogni casacca che indossa».
Dando un occhio al dato della prevendita, si prevede una folta rappresentanza di tifosi sanniti al seguito della squadra. Che partita ti aspetti?
«Sinceramente, non mi aspetto una gara spettacolare, al di là di quelli che possono essere i valori dei calciatori in campo. Entrambe le squadre giocheranno con un atteggiamento guardingo, mirato principalmente a non perdere. Inzaghi e Ventura sono due allenatori che badano molto al sodo, quindi mi aspetto la classica partita a scacchi in cui si attende l’errore dell’avversario. Trattandosi di un derby, comunque, mi aspetto un Arechi strapieno».
Se potessi togliere un calciatore alla Salernitana, quale sceglieresti?
«Al di là dei soliti noti, considerando l’avvio di stagione, toglierei Jallow, perché è un calciatore che se riesce a ritrovare la giusta serenità, può rivelarsi fondamentale».
Qual è il tuo pronostico?
«Il pronostico di cuore, mi fa dire che il Benevento vincerà col minimo scarto. Professionalmente parlando, invece, ho la sensazione che la gara termini in parità, non so se a reti inviolate oppure con gol».