Cambia la categoria e, di conseguenza, anche il monte ingaggi per la Salernitana. I granata hanno dovuto fare parecchi tagli in termini di stipendi per far respirare le casse societarie ed avere i conti a posto. Ecco quanto hanno fatto risparmiare le cessioni del mercato estivo.
Salernitana: il nuovo monte ingaggi granata
Il lavoro in sede di mercato in questa sessione estiva del DS Gianluca Petrachi è stato enorme. La nuova politica sulla sostenibilità inaugurata dal patron Iervolino ha fatto sì che i contratti venissero rivisti, portando il club ad un notevole risparmio nelle spese.
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L’opera di smaltimento degli ingaggi pesanti ha portato i granata a passare dai 27,97 milioni di euro di monte ingaggi lordo della passata stagione in Serie A ai circa 19,55 attuali in Serie B. L’ultima cessione, quella di Mateusz Legowski in prestito secco all’Yverdon (ingaggio da 0,4 milioni a stagione), ha ulteriormente rifinito le spese in ordine di stipendi.
I tagli veri e propri, però, sono derivati dalla fine di altri rapporti lavorativi. Basti pensare all’addio di Candreva tramite il pagamento di una penale, arrivando a risparmiare sui 3,5 milioni percepiti a stagione dal fantasista romano. Per non parlare dei contratti pesantissimi di Fazio (4,63 milioni, il più pagato della squadra nella scorsa stagione), Bradaric (1 milione), L. Coulibaly (1 milione) , Dia (2,3 milioni), Bonazzoli (2,9 milioni), Mikael (1,4 milioni), Lovato (1,4 milioni), Sambia (0,95 milioni), Daniliuc (1 milione) e Gyömbér (1,4 milioni). Altre cessioni remunerative in termine di stipendi sono state anche quelle di Manolas (0,5 milioni), Boateng (0,55 milioni), Ochoa (0,45 milioni), Kastanos (0,77 milioni), Pirola (0,75 milioni) e Ikwuemesi (0,4 milioni).
Insomma, una vera e propria opera di bonifica quella di Petrachi che ha permesso alle casse societarie di poter respirare un po’. E non è finita qui: c’è ancora da perfezionare la possibile cessione di Diego Valencia. L’ingaggio da 1 milione a stagione del “Pollo” è pesante per i canoni della Serie B, ragion per cui il ritorno in Grecia (la cui finestra di mercato termina l’11 settembre) del cileno farebbe più che bene a livello finanziario. Da questo punto di vista, a dispetto del guadagno dal punto di vista tecnico, resta il grande rimpianto della mancata cessione di Giulio Maggiore al Venezia: sarebbero stati altri 1,35 milioni risparmiati sul monte ingaggi.
Ad oggi, i contratti più pesanti della “vecchia guardia” restano quelli di Luigi Sepe (1,9 milioni), Dylan Bronn (0,8 milioni) e Nwankwo Simy (1,7 milioni), con Petrachi che non ha mai chiuso alla possibilità della cessione del nigeriano.