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Le pagelle dei granata: Ochoa tiene a galla la Salernitana, Cabral l’uomo della provvidenza.

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Salernitana e Frosinone sono scese in campo per la quinta giornata di Serie A. Di seguito, riassunto della partita dell’Arechi e pagelle dei granata.

Salernitana-Frosinone: nella ripresa esce la squadra di Sousa

Primo tempo ricco di spunti all’Arechi con occasioni create da entrambi le parti. La traversa di Cabral in apertura, il miracolo di Ochoa su Cheddira a metà della prima frazione, tante soluzioni interessanti che passano tra i piedi di Candreva e Soulé, ma a sbloccare fin qui il match è la rete di Romagnoli arrivata al 10′. Un Frosinone cinico, ben organizzato e pericoloso in fase offensivo si vede davanti una Salernitana poco concreta.


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Nella ripresa le due compagini se la giocano a viso aperto, creando tanto e sfiorando a più riprese il gol. Finisce “solamente” 1-1 con Cabral che risponde alla rete del Frosinone. Candreva e Jovane Cabral da una parte, Soulé e Turati dall’altra: loro sono i protagonisti assoluti di questo anticipo di giornata di Serie A.

Le pagelle della Salernitana: Ochoa tiene a galla, Martegani e Cabral super

Ochoa – Non può nulla sull’incornata vincente di Romagnoli su palla inattiva. I suoi interventi risultano fondamentali per far rimanere a galla la Salernitana (tra tutti quello su Cheddira) fino al gol di Cabral. 6,5.

Lovato – Leggermente in affanno e con molte insicurezze compiute, con delle responsabilità non indifferenti sulle palle inattive, specialmente sul gol subito da calcio d’angolo. Un ammonizione su Cuni spesa bene per evitare la debacle della squadra granata. 5,5. Dal minuto 85′ Daniliuc sv.

Gyömbér – Tanti interventi provvidenziali in area, d’altronde Cheddira è un cliente fastidioso e il difensore slovacco cerca di colmare le lacune in ogni occasione. Rimane però il più attento del pacchetto arretrato. 6,5.

Pirola – Primo tempo difficoltoso anche per lui, sbaglia qualche posizione di troppo e soffre le giocate di Soulé sulla sua fascia. Nella ripresa sembra ritrovare il suo vecchio sé ma rimane sotto tono rispetto alle sue reali qualità. 5,5.

Mazzocchi – Ha fatto vedere quello che contro il Torino era mancato, questa volta anche grazie ai rimproveri di Sousa che valgono come degli incentivi. Non una delle sue migliori prove ma neanche la peggiore, non sarà il Mazzocchi delle scorse annate ma c’è tempo per acquisire la giusta sicurezza e prendere gamba. 6. Dal 67′ Ikwuemesisv.

Maggiore– Torna in campo dopo un lungo periodo di stop. Viene schierato in cabina di regia ma fatica nel creare spunti e velocizzare la manovra, l’impegno che ci mette in campo non è da poco ma non basta a colmare le imprecisioni compiute. Nella ripresa sfiora il gol del 2-1 accompagnata anche dalla deviazione fortuita di un giocatore del Frosinone, ma troppo impreciso. 5.  Dal 78′ Bohinensv

Martegani – Schierato per la prima volta dal primo minuto si ritaglia dei buoni stralci di partita con dei colpi non indifferenti. Si dimostra un buon metronomo, anche se lui nasce come trequartista: gestisce i tempi, crea soluzioni interessanti e salta l’uomo con qualità. Diventa un punto di appoggio per la squadra. 6,5. Dal minuto 85′ Legowski – sv.

Bradaric  Tante corsa ma scarsa concretezza. Nel primo tempo la maggior parte delle palle interessanti passano dal suo lato creando un paio di cambi di gioco e accelerazioni interessanti ma cala nella ripresa. 5,5.

Candreva – La Salernitana si appoggia a lui che è il cuore di questa squadra, la maggior parte della produzione offensiva non a caso arriva dai suoi piedi. Anche in una fase in cui la squadra granata non brilla rimane comunque uno dei migliori. A inizio ripresa dimostra ancora unna volta di avere un carisma unico: si gira e guadagna l’angolo – che batte- e da cui nasce il gol del pareggio. 6,5.

Kastanos – Una partita non eccelsa, un po’ di imprecisione nella fase iniziale ma in compenso gestisce con intelligenza i palloni che arrivano dalla sua parte. 6.

Cabral – L’uomo decisivo del pareggio è proprio Jovane Cabral. Il giocatore ex Sporting Lisbona è abile nel trasformare in rete una palla tutt’altro che semplice e realizzando il gol che cambia l’inerzia della partita (dopo aver colpito anche la traversa nella prima frazione del match). C’è rammarico perché tra i suoi piedi passano tante palle interessanti che però non sempre vengono giostrate adeguatamente. 7. Dal minuto 85′ Botheim – sv.

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