Salernitana fuori dai playoff dopo il pareggio contro il Pordenone allo Stadio Nereo Rocco di Trieste. I granata si giocheranno tutto venerdì sera contro lo Spezia.
Salernitana: tutto nelle tue mani dopo Pordenone
La Salernitana vive, come ormai da prassi, la cosiddetta “ansia da prestazione”. Mentre fisiologicamente parlando, l’ansia, come meccanismo positivo, aiuta nelle situazioni in cui richiedono maggiore concentrazione e attenzione; “l’ansia da prestazione” è strettamente correlata alla paura di non essere all’altezza di una situazione o di un compito. Appunto, proprio come la compagine di mister Ventura che quando si trova a dover affrontare un match importante si fa piccola e svogliata. Nel deserto dello Stadio Nereo Rocco di Trieste, i granata giocano soltanto un tempo. Quanto basta per portarsi in parità dopo il vantaggio di “casa” messo in rete su rigore da parte di Burrai. Stessa sorte toccherà a Di Tacchio circa otto minuti più tardi. Nel complesso una Salernitana abbastanza svogliata, a tratti anche stanca e spossata. Ma non è una scusante. Anzi. Il problema è sempre dettato dall’ambizione: cosa vuoi fare per diventare grande?
Ennesimo matchday importante superato con la sufficienza, senza mordente ne aggressività. Agonistica e rispettosa da intendersi. Anche Ventura, ormai, guida un veicolo sapendo di guidare ma non ha sempre la benzina necessaria affinchè questo possa fare grandi viaggi. Il tutto è racchiuso negli 82′ prima di vedere un cambio tra le fila dei granata: fuori Capezzi e dentro Akpa Akpro. Il primo dopo quello, sei minuti più tardi, di Djuric per Gondo. Due cambi in 96 minuti di gioco. Con questo calcio estivo, questo clima afoso e dopo una preparazione risicata da post lockdown. Facile dire “coperta corta” ma come disse il grandissimo visionario Steve Jobs: “Siate affamati, siate folli”. E tu, Salernitana, come ti senti?