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Torino cinico e spietato, la Salernitana cade all’Arechi: l’analisi della partita

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La Salernitana cade in casa contro il Torino. I piemontesi superano per 3-0 i padroni di casa, che ora si ritrovano fermi a quota 2 punti al penultimo posto. Ecco l’analisi del match.

Salernitana-Torino, l’analisi del match

Sousa si affida alla coppia Legowski-Bohinen, vista l’assenza di Coulibaly. In attesa del ritorno di Dia, in attacco gioca Botheim, con Candreva e Cabral che agiscono alle sue spalle. Juric perde Vlasic, Ilic e Vojvoda e punta su Seck, Tameze e Lazaro. L’ex Atalanta Duvan Zapata parte titolare, relegando Sanabria in panchina.

Il primo tempo

In avvio si nota subito quale sarà il duello principale del match: Gyomber è chiamato a marcare a uomo Zapata. Un compito non facile vista la differenza fisica tra i due. Il centrale della Salernitana, però, gioca d’anticipo e non lascia molto spazio al colombiano, che è costretto ad orbitare anche nelle zone di competenza di Lovato e Pirola per potersi rendere pericoloso, lasciando, in questo modo, spazi per gli inserimenti di Radonjic e Seck.

Cabral va alla conclusione dopo neanche un giro di orologio. Il capoverdiano è tra i più pimpanti dei padroni di casa e scambia spesso la posizione con Candreva. Il Cavalluccio prova a portare pressione alla difesa del Torino quando questa tiene palla, avanzando anche con cinque giocatori. La trama dell’incontro si intuisce sin da subito: la Salernitana prova – a tratti – a costruire, il Toro recupera palla e riparte sfruttando soprattutto le spinte dei laterali. Non a caso, le prime occasioni per gli ospiti nascono proprio dalle galoppate di Bellanova sulla destra. L’ex Inter viene spesso chiamato in causa.

È intorno al quarto d’ora che cresce il Torino, che guadagna un corner e sui suoi sviluppi segna approfittando di un rimpallo sfortunato causato da Lovato. La reazione non tarda ad arrivare e la Salernitana mette in difficoltà gli uomini di Juric, controllando il gioco e attaccando con dinamicità. Le occasioni arrivano, ma non sono nitide, e la sintesi di tutta la partita sta proprio qui: gli ospiti sono cinici e sfruttano le palle gol che creano. Sul finire del primo tempo, in un buon momento per i padroni di casa, il Torino raddoppia. Nel recupero Cabral sfiora il gol che avrebbe accorciato le distanze e colpisce il palo.

Il secondo tempo

La ripresa si apre con l’intervento di Sousa: fuori Gyomber (ammonito), Bohinen e Botheim, al loro posto Ikwuemesi, Martegani e Tchaouna, per una difesa a 4 con Bradaric che arretra. La Bersagliera si dimostra molto più propositiva e attacca costantemente, andando più volte alla conclusione. Proprio nel momento migliore arriva la batosta: il Torino sfrutta un’altra ripartenza affidandosi alla velocità di Bellanova sulla destra. Palla in mezzo e appoggio semplice da parte di Radonjic, che sigla la sua doppietta personale.

La rete taglia le gambe agli uomini di Sousa, che inizialmente provano un’altra reazione, senza però pungere. La Salernitana perde l’esplosività dei primissimi minuti del secondo tempo e non vengono più proposte le rapide transizioni offensive che si erano viste ad inizio ripresa. Juric ha preparato bene il match, mettendo in campo una squadra reattiva, capace di saper resistere anche senza il controllo del pallone in alcune fasi del match, ma pronta a ripartire giocando soprattutto lateralmente.

Spesso Radonjic si è allargato per ricevere il pallone, per poi accentrarsi: a fare densità nel mezzo ci ha pensato Zapata, che con l’uscita dal campo di Gyomber ha avuto vita di gran lunga più facile dominando fisicamente i vari duelli. L’ex Atalanta si è reso pericoloso in diverse occasioni, dispensando palloni interessanti per i compagni, giocando di sponda.

La Salernitana ha deluso, certo, ma va detto che è stata una partita anche sfortunata per i padroni di casa. Oltre al palo, le occasioni non sono mancate: la Bersagliera è andata al tiro 14 volte (4 nello specchio), contro le 11 del Torino (3 nello specchio). A mancare è stata la freddezza e, in svariati casi, l’ultimo passaggio. Zapata e compagni hanno saputo tirare fuori il meglio da ogni conclusione indirizzata verso i pali difesi da Ochoa (100% di realizzazione sui tiri in porta effettuati).

Il tabellino del match

Salernitana: Ochoa; Lovato, Gyomber (46′ Ikwuemesi), Pirola; Mazzocchi, Legowski (66′ Kastanos), Bohinen (46′ Martegani), Bradaric (66′ Fazio); Cabral, Candreva; Botheim (46′ Tchaouna). A disp.: Costil, Fiorillo, Sambia, Martegani, Fazio, Kastanos, Ikwuemesi, Maggiore, Bronn, Tchaoune, Sfait. All.: Paulo Sousa.

Torino: Milinkovic-Savic; Shuurs, Buongiorno, Rodriguez; Bellanova (68′ Soppy), Tameze, Ricci (87′ Gineitis), Lazaro; Seck (78′ Linetty), Radonjic (78′ Karamoh); Zapata (87′ Pellegri). A disp.: Gemello, Brezzo, Karamoh, Sanabria, Pellegri, Sazonov, Gineitis, Linetty, Antolini, Soppy, N’Guessan. All.: I. Juric.

Marcatori: 15′ Buongiorno, 41′ Radonjic, 48′ Radonjic
Corner: 1-2
Ammoniti: 43′ Gyomber, 46′ Bellanova, 74′ Soppy, 80′ Fazio

Antonio Giua di Olbia
Assistenti: D. Cecconi (sez. Empoli) – N. Cipriani (sez. Empoli)
IV uomo: Manuel Volpi (sez. Arezzo)
VAR: Daniele Paterna (sez. Teramo)
AVAR: Maurizio Mariani (sez. Aprilia)

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