Nella serata di ieri, i campioni d’Italia sono stati costretti alla resa dallo Scafati Basket. Coach Sacripanti e giocatori possono festeggiare. Analizziamo la partita.
Scafati Basket, due punti fondamentali
Per una squadra che ha come obiettivo dichiarato la salvezza, dominare quattro tempi su quattro contro l’Olimpia Milano significa scrivere la storia della pallacanestro italiana. La tattica di coach Sacripanti è stata una delle chiavi del successo vista l’idea vincente di tenere «Milano a 68 punti, gestendo diversamente il numero dei possessi ed avendo un piano partita ben chiaro».
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Fondamentale la prestazione singola di Alessandro Gentile, di turno ed MVP della giornata, protagonista del match con 15 punti e 8 assisti; da elogiare anche le prestazioni di capitan Rossato (primatista per numero di assist) e Robinson, che ha contribuito alla vittoria recuperando più palloni persi possibili. In generale, quella di ieri si è rivelata una grande vittoria di sacrificio fisico e tenace concentrazione tattica. A nulla è valsa la gara dell’incorreggibile Mirotic, autore di 19 punti. Analizziamo più approfonditamente la partita, dati alla mano.
Una partita studiata nei dettagli
Il primo dato che ci salta all’occhio è il continuo dominio dei padroni di casa sugli ospiti di Milano. Potrebbe sembrare un dato trascurabile, sintomo di una partita preparata bene, ma i cali di concentrazione erano stati uno dei punti critici delle prime partite giocate quest’anno. Lo stesso Sacripanti aveva lamentato qualche giorno fa, in un’intervista esclusiva a SalernoSport24, «molti punti deboli su cui lavorare». Prova superata.
Ma non dobbiamo osservare solo la team lead dello Scafati Basket su Milano. Essenziale per comprendere l’andamento del match è la shot chart, con la quale ci rendiamo subito conto delle zone di campo sulla quale lo Scafati ha fiaccato la resistenza delle furie rosse. Sotto canestro, la fisicità dei campioni d’Italia è stata assoluta, con il 77,8% di precisione; ma è sul limitare dell’aria che ci rendiamo conto del fine lavoro tattico del team gialloblù, con una precisione dello Scafati anche del 60%; Milano, invece, accusa il pressing arrivando anche una precisione del solo 12,5% sui tre punti. È chiaro che da questo punto di vista, il pick-and-roll, marchio di fabbrica di Sacripanti, e la qualità tecnica dei singoli hanno stoppato la macchina vincente dell’Olimpia.
Cosa succede?
Scafati è momentaneamente in sesta posizione, pari punti con Milano. Nessun grido di gioia immotivato, però: l’obiettivo è sempre e solo quella della salvezza e all’ottava giornata di campionato non si può ancora decidere se aumentare o meno le aspettative. Per coach Ettore Messina spettano giorni di grande riflessione perché la sua squadra è ben lontana dalla stabilità che chiede la dirigenza Armani.