Harrison Muzzy dallo scorso giugno è il nuovo preparatore atletico dello Sporting Sala Consilina. Scopriamo i segreti di uno dei preparatori più in vista del panorama futsalista internazionale.
Harrison Muzzy: “Fondamentale la sinergia con l’allenatore per impostare gli allenamenti”
Harrison Muzzy rappresenta un nome ben noto agli addetti ai lavori del panorama futsal. In carriera ha lavorato con le Nazionali di Brasile e Giappone, oltre a seguire diverse squadre sia in patria che in Europa. Tra le squadre seguite si annoverano il Carlos Barbosa, il Napoli C5, la Feldi Eboli, lo Spartak Mosca e il Playa de Castellòn. Di seguito le sue dichiarazioni dal ritiro dello Sporting.
Sul metodo Muzzy:
“Non si crea un metodo da zero, c’è sempre qualcuno o qualcosa che ci ispira. Personalmente prendo ispirazione da tanti fattori diversi per creare poi un mio personalissimo metodo. Come funziona? Il mio lavoro fondamentalmente si basa su forza e potenza ma non solo, cerco sempre di lavorare su caratteristiche specifiche del futsal come il cambio di direzione, l’agilità, l’accelerazione, la coordinazione, la decelerazione e la potenza aerobica”
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Sulla sinergia con mister Oliva:
“Naturalmente adatto il mio metodo anche alle idee del mister con cui lavoro. Ad esempio se ad un tecnico piace lavorare con la difesa a uomo, io devo cercare di avvicinare il lavoro fisico con e senza pallone al credo tecnico-tattico dell’allenatore in modo da poter dare il mio contributo al corretto funzionamento del sistema di gioco. Tenere la parte fisica slegata dai concetti del mister, generalmente non porta mai benefici. La sinergia tra le parti è fondamentale“
Sul gruppo Sporting:
“I ragazzi svolgono sempre una seduta di squadra, poi ci sono le caratteristiche individuali sulle quali cerco di puntare molto per aiutare gli atleti a svilupparle al meglio. Il gruppo sta lavorando bene, l’atteggiamento è giusto e sanno che ora è il periodo più difficile dove devono lavorare di più senza farsi fermare dalla stanchezza fisica e mentale, perchè sanno che quando le partite conteranno dovranno stringere i denti ed essere lucidi sia per attaccare che difendere. Poi che giochino tre, cinque o sette minuti non è competenza mia ma del mister, il mio compito è mettere tutti i ragazzi nelle condizioni di rendere al meglio”.