La Procura Federale ha ufficializzato l’applicazione della pena su richiesta delle parti per Nicolò Fagioli. Il centrocampista della Juventus, coinvolto nell’ultimo scandalo riguardante le scommesse, dovrà rimanere lontano dai campi di calcio per molto tempo.
Fagioli patteggia: 12 mesi di squalifica e cinque in terapia
La Procura Federale ha raggiunto un accordo con il centrocampista classe 2001 della Juventus, il quale sconterà una squalifica di 12 mesi, di cui cinque commutati in prescrizioni alternative. In più, è stato sanzionato anche con un’ammenda di 12.500 euro.
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Le prescrizioni alternative riguardano un piano terapeutico dalla durata di sei mesi che il giocatore dovrà seguire. Inoltre, ciò verrà combinato con un ciclo di 10 incontri pubblici da svolgersi nell’arco di cinque mesi presso associazioni sportive dilettantistiche, centri federali territoriali e centri per il recupero dalla dipendenza dal gioco d’azzardo. Teoricamente, Fagioli potrebbe tornare a disposizione già dopo sette mesi, vista la commutazione degli ultimi cinque in prescrizioni alternative, ma la cosa appare assai improbabile.
Fagioli ha patteggiato dopo aver confessato il suo coinvolgimento in un giro di scommesse, relative anche ad incontri di calcio, su siti illegali. La violazione dell’art. 24 del Codice di Giustizia Sportiva prevede una squalifica di tre anni più ammenda da 25.000 euro, ma il patteggiamento ha fatto dimezzare la pena.
Il comunicato della FIGC
Di seguito, il comunicato ufficiale diramato dalla FIGC riguardante l’ufficialità della squalifica ai danni del centrocampista della Juventus:
«La Procura Federale ha raggiunto un accordo (ex art. 126 CGS) con il calciatore Nicolò Fagioli a seguito del quale lo stesso verrà sanzionato con una squalifica di 12 mesi, 5 dei quali commutati in prescrizioni alternative, e una ammenda di 12.500 euro, per la violazione dell’art.24 del CGS che vieta la possibilità di effettuare scommesse su eventi calcistici organizzati da FIGC, UEFA e FIFA.
Riguardo le prescrizioni alternative, Fagioli dovrà partecipare ad un piano terapeutico della durata minima di 6 mesi e ad un ciclo di almeno 10 incontri pubblici, da svolgersi nell’arco di 5 mesi, presso Associazioni sportive dilettantistiche, Centri federali territoriali, Centri per il recupero dalla dipendenza dal gioco d’azzardo, e comunque secondo le indicazioni e il programma proposti dalla FIGC.
La Procura Federale vigilerà sul rispetto di quanto indicato e, in caso di violazioni, adotterà i provvedimenti di propria competenza, ai sensi del CGS, con risoluzione dell’accordo e prosecuzione del procedimento disciplinare dinanzi agli Organi giudicanti di giustizia sportiva».